E' una legge non scritta del calcio quella per cui non vi possono essere troppi campioni nella stessa squadra.
Questa regola è ancora più valida se tra gli assi "pallonari" ci sono personaggi come Ibra. Lo Svedese è sempre stato un personaggio "scomodo" spesso scontroso, umorale come pochi.
Fino a quando, però Ibra è stato considerato il numero uno le cose hanno funzionato, quando invece la sua leadership è stata messa in discussionesono cominciati i problemi.
Al PSG questa estate è arrivato Cavani col suo carico di milioni e di gol segnati e Ibra non è stato contento.
Il suo agente ha anche tentato di trovare una nuova squadra, ma l'ingaggio dello Svedese è fuori portata per quasi tutte le squadre.
Da pochi giorni è iniziata la stagione, il PSG non stata la macchina schiacciasassi che tutti si aspettavano, Ibra non ha convinto mentre Cavani comunque i suoi gol li ha messo a segno.
Le dichiarazioni degli interessati:
- Ibra parla poco
- Cavani dice che almeno sul campo non ci sono problemi
- Lavezzi afferma che non c'è alcun clan degli "italiani" e che è normale non essere amico di tutti i compagni di squadra, soprattutto quando c'è il rischio di non giocare per abbondanza di calciatori.
Il nervosismo di Ibra |
Si capisce che il clima al PSG non è dei migliori. La ligue 1 è talmente poco competitiva che ciò non porterà problemi di risultati, Monaco permettendo.
Qualche problema in più in Champions, ma il girone del PSG è uno dei più abbordabili, per cui grossi danni non ne dovrebbero capitare almeno per quanto riguarda la prima fase; comunque la stagione per Blanc non si annuncia dele più tranquille.
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