Manchester City e il potere dei soldi

mercoledì 14 maggio 2014 | 0 commenti

Alla fine la Premier l'hanno vinta loro, i Citizens.



Il sogno del Liverpool  e del suo capitano Gerrard è svanito proprio sul più bello. Eppure bastava  poco ai Reds per vincere, ma forse proprio la consapevolezza della vittoria ha fatto perdere al Liverpool quella sfrontatezza che aveva consentito alla squadra di Rodgers di primeggiare.
Ennesima conferma di come nello sport spesso sia più importante la mente che il corpo.

City

Il City pur soffrendo ha vinto e alla fine anche con merito dimostrando come nel calcio di oggi sono i soldi quelli che contano. Ci sono certamente delle eccezioni come il Borussia Dortmund o l'Atletico Madrid di quest'anno, ma sono realtà che possono resistere uno o due anni prima di ripiombare indietro.

Il City come il PSG dispone di mezzi economici preponderanti rispetto a quelli delle altre squadre. In Europa possono resistere a questo strapotere il Real e il Barcellona che si avvalgono dell'azionariato popolare e di leggi spagnole che favoriscono gli interessi dei club e il Bayern Monaco.

Bayern Monaco

Questo solco sarà nel prossimo futuro sempre più evidente. In questo contesto le squadre italiane restano fuori dai giochi. Nessuna possibilità per i nostri club di competere con queste superpotenze. Il gap con le migliori squadre europee è evidente, ma per le "Italiane" è difficile competere anche con altre realtà.
Hanno, infatti grandi disponibilità economiche anche le squadre russe, ucraine e turche che possono  a loro volta ingaggiare i calciatori migliori anche se hanno meno appeal per ragioni geografiche e di tradizione.

Chelsea

In poche parole i campionissimi si accasano  tra Spagna, Francia, Inghilterra e Germania; i talenti giovani e di prospettiva vengono attratti dai denari russi, turchi e ucraini mentre le squadre italiane sono costrette a riciclare vecchi campioni o sperare nell'esplosione improvvisa di qualche giovane di talento.


E' chiaro che se la situazione non cambia il ranking italiano nell'ambito europeo è destinato a diminuire a tuto danno del movimento calcistico.

Soluzioni?


E' necessario prima di tutto ridurre a 16 squadre la serie A. Club come Livorno, Sassuolo, Chievo non apportano niente in termini di spettacolo e appeal. Il passo successivo è quello degli stadi di proprietà. Avere a disposizione la struttura consentirebbe ai club guadagni importanti che potrebbero essere reinvestiti nella squadra. Infine bisogna rafforzare i settori giovanili in modo da allevare in casa possibili campioni.
 
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